Dopo lunga e forzata assenza da questi schermi – dovuta come al solito alle scadenze di alcuni lavori, nonché allo scarso funzionamento del mio computer – mi concedo qualche decina di minuti un paio d’ore per un breve post sulla mia ultima avventura. Si tratta della partecipazione alla conferenza internazionale “What’s new in the New Europe?” (da cui il titolo del post) organizzata dalla ISSEI (International Society for the Study of European Ideas) presso l’Università di Lodz, in Polonia.
La ISSEI è una prestigiosa associazione scientifica internazionale che dal 1988 organizza – con scadenza biennale, ogni volta in una diversa località europea – un incontro che verte sul tema delle idee europee. I convegni sono aperti agli studiosi di diverse discipline provenienti da tutto il mondo. Per dare una cifra delle dimensioni dell’evento e dei livelli dell’organizzazione, si tratta in media di 300 – 400 partecipanti per ogni edizione.
Il tema di questa 15a edizione era una riflessione su quello che appunto c’è di nuovo nella nuova Europa, partendo, anche e necessariamente, da quella che è la storia delle idee che hanno contribuito alla formazione di un’identità del continente. Dunque dalla filosofia greca, alle idee illuministe, al rapporto tra ragione e religione, ai temi della solidarietà, del ruolo della politica, della democrazia, dell’arte, della cultura e dell’educazione. Nel mio caso, il workshop scelto era dedicato al tema “Escatologia, Apocalisse e Modernità”.
I preparativi sono iniziati già questa primavera, con il consueto invio dell’abstract e la ricerca dei voli più economici… l’abstract è stato accettato subito mentre la pianificazione del tragitto ha richiesto più tempo. Alla fine ho optato per un comodissimo: aereoporto di Treviso – aereoporto di Wroclaw – bus – stazione centrale di Wroclaw – stazione di Lodz, e per il ritorno: bus da Lodz all’aereoporto di Varsavia – volo a Bologna – bus – stazione centrale di Bologna – Mestre. Totale del mezzo giro dell’Europa: neanche 150 euro, non male!
Per l’appartamento a Lodz ho optato per una stanza affittata tramite airbnb (solo 10 euro a notte) in una zona vicinissima all’Università. Sono stata davvero fortunata perché l’appartamento oltre che bello e pulitissimo era anche fornito di tutto (dallo shampoo allo scrub, all’occorrente per la colazione). Tralascio le note dolenti come il ritardo di quasi due ore del volo di andata che ha mandato a monte i miei propositi di vedere il bellissimo centro di Wroclaw (Breslavia) ma spezzo una lancia per i puntualissimi, economicissimi e super-moderni treni polacchi.
Dopo la domenica trascorsa in viaggio, dunque, il lunedì stato il giorno dedicato all’accoglienza, alla registrazione, alla presentazione della conferenza, seguita da uno spettacolo di coristi e danzatori locali e al ricevimento/buffet serale. Tutte buone occasioni per conoscere i colleghi e stabilire i primi contatti. In realtà, una volta effettuata la registrazione ed incontrato il supervisore del mio gruppo, ho avuto ben 4 ore, prima dell’inizio delle attività collettive, da dedicare all’esplorazione della città.
Il martedì mattina è stata la volta del mio workshop (se ne svolgevano ben 10 contemporaneamente in 10 diverse aule ogni mattina e pomeriggio!). E’ andato tutto molto bene e la discussione che ne è seguita è stata sicuramente costruttiva. Ho avuto moltissime domande alla fine della mia esposizione, e questo è segno che l’argomento ha riscosso un certo interesse. La discussione tenuta durante il workshop è proseguita sia nella pausa caffé che durante il pranzo.
Nel pomeriggio ho dedicato un altro paio d’ore all’esposizione della città, poi è stata la volta della conferenza plenaria, tenuta dal Prof. Peter Swirski, un brillante intervento sul tema dell’impatto delle nuove tecnologie, Reality Bites: The Anatomy of a Cultural Disaster.
Alle 19.30 una carovana di corriere ci ha portato al Training and Conference Centre dell’Università di Lodz, un padiglione fuori città, immerso in un parco con tanto di laghetto, per una (ricchissima) cena a base di pietanze locali e con tanto di intrattenimento musicale:
Appena rientrata ho fatto conoscenza con la mia nuova compagna d’appartamento, Keren, dolcissima ragazza di Parigi che era a Lodz per l’evento religioso Paradise City.
In Università anche i giorni successivi sono proseguiti con lo stesso ritmo serrato. Solo al giovedì pomeriggio erano in programma invece diverse visite guidate alla città. Purtroppo io non mi sono potuta trattenere fino alla fine perché questo avrebbe significato prolungare la permanenza fino a domenica e prendere un volo molto più costoso. Ho dovuto quindi ottimizzare i tempi in modo da riuscire a vedere un po’ la città per conto mio, ed ho preferito quindi partecipare solo alla conferenza plenaria, questa volta tenuta dalla Prof. Krystyna Kujawinska-Courtney sull’influenza e l’eredità di Shakespeare:
Nel resto del pomeriggio dunque (seppur a malincuore perché vorrei sempre fare TUTTO) sono ripartita alla volta del centro città. Questa volta (ed è anche il motivo per cui ho un paio di foto mie!) assieme a Keren:
Lodz, pur essendo la terza città della Polonia per numero di abitanti (oltre 700.000) non è affatto un centro turistico né una tipica destinazione per il weekend, surclassata dalle più antiche e più note Breslavia, appunto, ma soprattutto Varsavia, Cracovia e Danzica. Lodz (si pronuncia più o meno “Uoc”) è un centro industriale, che si è svilupparto attorno alle fiorenti manifatture di cotone, che ha vissuto momenti di forte crisi, non solo durante la Seconda Guerra Mondiale ma anche dopo il 1989, e che negli ultimi decenni sembra avere un’incredibile rinascita, economica ma soprattutto artistica e culturale.
Delle sue particolarità sono riuscita ad esplorane tre, diciamo una al giorno. La prima – imperdibile – è sicuramente la via centrale, Piotrkowska, che con i suoi 7 km è una delle arterie commerciali più lunghe d’Europa:
Piotrkowska è arricchita non solo da una Walk of Fame dedicata ai registi e agli adddetti ai lavori che hanno reso l’industria cinematografica di Lodz la più fiorente del paese, ma anche da numerose e bellissime statue di bronzo che celebrano i cittadini più illustri. A nord Piotrkowska si snoda fino alla silenziosa e malinconica Piazza della Libertà, ricordo di un’epoca che non esiste più:
La seconda tappa che mi sono concessa è stata il complesso Manufaktura, che è molto di più oltre ad essere il centro commerciale più grande della Polonia: è sede di bar, ristoranti, hotel, strutture sportive e addirittura di una spiaggia, nonché di un importante museo di arte moderna. Il complesso si estende su un’area di 27 ettari ed è stato inaugurato nel 2006 in seguito ai lavori di riqualificazione dell’ex fabbrica tessile di Izrael Poznański, oggi patrimonio nazionale:
Infine, una delle maggiori attrattive di Lodz è sicuramente l’impressionante galleria a cielo aperto di murales, che non era a caso era uno degli itinerari turistici previsti tra le attività della conferenza, e che fa della città una delle capitali mondiali della street-art:
Questo è tutto! O almeno, è quel poco che può interessare a chi legge questo blog, e sono gli appunti principali che vorrei tenere nei miei ricordi! Durante il viaggio di ritorno, una chicca inaspettata: il bus che mi portava all’aereoporto ha fatto una sosta di 10 minuti proprio in centro a Varsavia… Il tempo di un’ultima foto:
In conclusione: oltre a 3 righe in più sul curriculum, nuove conoscenze, moltissime impressioni positive, e la certezza di voler partecipare di nuovo tra due anni, questa conferenza mi ha permesso di raggiungere anche degli altri piccoli risultati concreti. Innanzitutto la possibilità di pubblicare il mio intervento negli atti del convegno. In secondo luogo la pianificazione di un’altro lavoro di ricerca in collaborazione con una ricercatrice polacca. Infine, la stipula di un’accordo Erasmus tra l’Università di Lodz e l’Università di Trieste, per cui abbiamo avviato le pratiche da poco. Quest’ultimo fatto non mi porta nulla di concreto, al momento attuale, ma permettetemi di andarne fiera.
Per motivi di tempo, questo post viene pubblicato in “edizione ridotta”. Aggiungerò forse qualche altra foto qui o in un altro post dedicato. Nel frattempo potete vederne buona parte sul mio profilo di instagram: https://www.instagram.com/stellassj/
Come si suol dire… restate sintonizzati!
NOTA DI SERVIZIO:
Se avete in mente di fare un viaggio, programmato da tempo o last-minute, e volete provare l’esperienza di vivere in un appartamento del luogo (ma anche in una villa o in una casa sull’albero), non esitate ad utilizzare il mio codice per avere un buono sconto reale da 18 a 30 euro sulla vostra prima prenotazione con airbnb! Basta seguire questo link:
https://www.airbnb.com/c/smarega?s=8/button-links.php%27”
Che piacere leggerti di nuovo! 🙂
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Avrei così tanto da scrivere (e da leggere… mi mancano davvero i miei contatti di wordpress) ma sto cercando di concentrarmi su dei testi più urgenti che non mi stanno facendo dormire… Grazie mille davvero, un carissimo abbraccio! ❤
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Ti abbraccio forte anche io. Ti lascio un grande augurio. Bacio 🙂
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Interessante, grazie al tuo diligente e scrupoloso resoconto, mi hai permesso di aggiornare le mie impressioni sulla Polonia, in generale. Sfortunato Paese trovandosi tra due inquieti e non certo trascurabili entità, Germania e Russia. Nonostante la storia tormentata, la Polonia è riuscita a mantenere i propri caratteri, e la tua documentazione anche fotografica mi arriva più che gradita per avere un’idea della Polonia d’oggi. Certo, non può essere sufficiente, ma resta la tua generosità d’intenti.
Complimenti. 🙂
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Grazie mille Guido. Quello che scrivi è verissimo, aggiungiamo anche che la Polonia vive con un certo orgoglio questo essere “in mezzo”, e va fiera della sua identità che deriva proprio dall’unione dei caratteri dei popoli polacchi, ebraici, russi e tedeschi. Proprio a Lodz si celebra infatti ogni anno il Festival delle 4 Culture.
Anche se appunto Lodz non è un centro turistico ed è difficile trovare qualcuno che parli l’inglese (ma è possibile farsi capire e ricevere aiuto), l’impressione generale che ho avuto è proprio quella di un Paese che merita davvero di essere esplorato e conosciuto… e tanto per dirne una i prezzi dei trasporti particolarmente bassi sono già un ottimo incentivo!!
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Stella mi sei mancata!! 🙂
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Carissima… manco anche a me stessa se devo dirti la verità! Riesco comunque a seguirti sporadicamente su instagram e grazie a qualche sbirciatina su facebook… spero di avere al più presto il tempo di recuperare i tuoi vecchi post! Un bacio e grazie.
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A parte lo scritto, come al solito belle foto.
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Grazie mille Donata! Purtroppo come ho scritto ho un computer che sta tirando le cuoia (devo spegnerlo e riavviarlo ogni ora perché si surriscalda) e un cellulare con la memoria ormai satura… se non fosse per questi pesantissimi rallentamenti avrei potuto fare anche di meglio (caricando altre foto ancora più luminose)… ma dobbiamo come al solito accontentarci! Un abbraccio!
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vedo che hai lasciato l’account di instagram. ti seguirò (anche) da lì! abbraccio ricambiato!
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Se hai un nome diverso avvisami così ti seguo anch’io 😉
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dada_1962. a seguirci!!
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Ottimo! 😉
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Complimenti per la conferenza! Quei murales oltre ad essere bellissimi sono anche enormi (mi sembra). Hai provato anche anche volte Airbnb? Io ho prenotato per la prima volta questa estate.. speriamo bene! 😛
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Complimenti per questa nuova avventura e per la conferenza.
Interessante questa visione della Polonia, diucui non sento parlare spesso.
Conoscere culture, luohgi e persone è veramente un arricchimento della mente e dell’anima.
Grazie.
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Grazie a te per le belle parole! Ne è valsa davvero la pena… 🙂
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Bentornata e grazie per aver condiviso la tua avventura! Come sempre, è un piacere leggerti e le foto sono belle belle.
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E’ un piacere per me ritrovarti qui e leggere il tuo messaggio! Grazie davvero.
Un abbraccio e buona (fine) estate!
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Sembra una città molto viva dal tuo racconto e dalle foto
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Un’esperienza molto appagante, non c’è che dire… Viaggiare, farsi conoscere e stringere rapporti con persone nuove!
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